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La voce di un uomo morto, seppellito nel cimitero di Bobigny. Van, che si abbandona a un esame di coscienza, soppesando i suoi errori e le sue viltà. Un particolare: la sua condotta lo ha portato a finire sotto le ruote dell'auto di sua moglie. Un problema di freni. E di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Succede di lasciarci la pelle, nei romanzi di Linda Lê. Al monologo di Van si aggiungono quelli della sua amante Ulma, della moglie Lou e di Laure, sua figlia. Quattro voci che sono fortezze impenetrabili, rinchiuse ognuna dentro il proprio punto di vista. "Come un'onda improvvisa" è un romanzo sull'incapacità di conoscersi e sulle separazioni che spezzano gli esseri umani, sull'impossibilità di trovare una propria dimensione, una propria "patria" reale o anche soltanto spirituale. Dopo aver distrutto il mito della maternità in "Lettera al figlio che non avrò", in questo romanzo, Linda Lê rompe e devasta l'istituto più sacro e indiscusso della nostra società: la famiglia.